[OltreRocciamelone] - Alexander Circus: uno spettacolo per i No-Tav

L'Alexander Circus, compagnia circense familiare e amatoriale made in Val Susa, ha esordito ieri sera a Vaie con il suo nuovo spettacolo, intitolato Contatti. Si tratta di uno show che per mezzo di un'irresistibile comicità propone una profonda riflessione sull'attuale situazione di militarizzazione in Valle di Susa in seguito alla protesta No-Tav.

Lo spettacolo assume la forma di una lezione nella quale uno strano professore espone una strampalata teoria della comunicazione, in cui un emittente x, in tenuta antisommossa, vuole comunicare con un ricevente y mediante un contatto, che assume la forma di un manganello.
Il professore illustra una serie di esilaranti metodi per evitare il "contatto", con l'aiuto di due improbabili assistenti che nelle dimostrazioni pratiche ricoprono il ruolo di black block e di militare. Il tutto inframezzato da canzoni originali (tra cui l'inno al manganello) e da numeri circensi eseguiti sempre con abilità e ironia.

L'Alexander Circus ha ancora una volta sorpreso e incantato il suo pubblico, perchè è riuscito a trattare con la consueta simpatia e allegria temi difficili e di estrema serietà, a comunicare riflessioni profonde attraverso il gioco e la risata.


Il prossimo appuntamento con questo imperdibile spettacolo sarà venerdì 19 agosto 2011 a Venaus, frazione Costa, alle ore 21. L'ingresso è libero, ma alla fine dello spettacolo vengono raccolte delle offerte per aiutare chi, per via dei "contatti" descritti dall'Alexander Circus, ha bisogno di un avvocato.


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[OltreRocciamelone] - Cascina Tour della Carovana Balacaval

Abbiamo ricevuto questo comunicato stampa dall'Associazione Chambra d'Oc e dalla Carovana Balacaval. Lo trasmettiamo ai lettori di OltreRocciamelone:

Dal 23 giugno all’ 8 luglio la Carovana entra in cascina: spettacoli, laboratori, merende sinoire.

Da carovanabalacavalit.worldpress.com
La Carovana Balacaval, la compagnia di musicisti e artisti che sta facendo parlare di sé con il suo originale viaggio a bordo di quattro carri trainati da cavalli, ha organizzato nelle prossime settimane un “Cascina Tour” che porterà spettacoli e convivialità in quattro noti agriturismi nel territorio del saviglianese, della Val Pellice e Val Po: la Cascina Ingea di Monasterolo di Savigliano (23-25 giugno), la Cascina Marie di Bricherasio (29-30 giugno, 1 luglio), la Locanda La Sia di Bibiana (3, 4, 5 luglio) e La Virginia di Revello (7-8 luglio).
La Carovana allestisce nei luoghi di sosta una sala da ballo in plein air, dove si svolgono anche spettacoli, cine-concerti e laboratori di musica e danza per bambini e adulti. Il progetto non è solo artistico, ma prevede una vera e propria  esplorazione del territorio e molti momenti di incontro e convivialità: la prima tappa è prevista a Monasterolo di Savigliano al centro ippico e agriturismo Cascina Ingea (347 3321369):  il 25 giugno concerto del gruppo ospite Fishtank, band di musicisti  virtuosi di gypsy trapiantato in California. La Carovana sosterà poi alla Cascina Marie di Bricherasio (tel. 349 1815715)  dove animerà tre serate: danze occitane il 29 giugno, cine-concerto  il 30 giugno e bal folk  il 1 luglio e due pomeriggi di stage di danze in cerchio. In seguito i Balacaval saranno ospitati dalla Locanda La Sia di Bibiana (tel. 338 7704144): il 5 luglio sarà la volta del coinvolgente gruppo ospite francese Le Madelaine, che spaziano dal musette parigino, alla musica tzigana, allo swing. Ogni evento sarà preceduto da una “Merenda Sinoira” risposta più tradizionale e meno asettica agli apericena cittadini. Infine alla Virginia di Revello l’8 luglio i Balacaval chiuderanno il Cascina Tour con un grande ballo occitano e proiezioni del viaggio della Carovana (ore 21,30 cena su prenotazione 333 3636303). Sarà possibile accompagnare a piedi o in bici la Carovana nei suoi spostamenti.

Per ulteriori info: http://carovanabalacavalit.wordpress.com oppure www.chambradoc.it.
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[OltreRocciamelone] - Depositi di amianto in Valle Susa

Una parte della discarica di
amianto abusiva di Coldimosso
SUSA - Il 28 aprile è stata la giornata mondiale dedicata alla commemorazione delle vittime dell'amianto. Dopo quasi un ventennio dalla legge che lo bandiva, il materiale cancerogeno continua ad essere una minaccia alla salute pubblica, e il suo smaltimento è ancora un problema all'ordine del giorno.

A volte compaiono, disseminati per la valle di Susa, dei depositi abusivi di eternit, opera di chi, probabilmente per evitare i costi ingenti dello smaltimento, abbandona materiale pericoloso in zone un po' fuori mano. E' il caso di alcuni mucchi di lastre di amianto che sono stati rinvenuti a Coldimosso, lungo lo sterrato della vecchia strada statale, non lontano da alcuni pascoli e a pochi passi dalla Dora. E' probabile che il materiale sia lì da molto tempo, forse addirittura qualche anno. Dopo il ritrovamento casuale da parte di alcuni cittadini, qualche mese fa, le autorità sono state informate e hanno effettuato vari sopralluoghi, l'ultimo dei quali risale a pochi giorni fa. L'ufficio igiene del comune di Susa, la polizia municipale e gli addetti dell'Acsel hanno condotto una verifica sul luogo per organizzare il recupero, che ha luogo in questi giorni.

Si tratta di operazioni alquanto complesse ed onerose, che richiedono l'intervento di squadre specializzate: un problema sia per l'ambiente sia per la collettività.
La questione dell'amianto rientra a pieno titolo tra i problemi ambientali, come quelli legati alle risorse idriche (sempre nel caso di Coldimosso vanno ricordate la presa della bealera non ancora ripristinata e le sorgenti prosciugate) e alle varie forme di inquinamento, che le generazioni di valsusini presenti e future devono e dovranno fronteggiare e cercare di risolvere nel migliore dei modi.

Da un articolo di Jenny Cuk pubblicato su Luna Nuova, n. 31 2010
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[OltreRocciamelone] - Il gelato al canestrello


BUSSOLENO - Franco Leschiera, proprietario del Caffé Portici di Bussoleno, ha creato un gusto di gelato ispirato alla festa di San Giorio e al canestrello, biscotto tradizionale preparato secondo un'antica ricetta locale.
Il gelato al canestrello, inventato tre anni fa, ha già un pubblico di affezionati. Si tratta di un gusto cremoso e delicato, vivacizzato dal sapore di scorzette di arancio e limone e ricoperto da una golosa granella di canestrello... da assaggiare!
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[OltreRocciamelone] - Giaglione: sorgente a rischio?

Una delle fontane di Giaglione
GIAGLIONE - Un nuovo progetto della Sitaf ha destato le preoccupazioni degli abitanti di Giaglione. Si tratta di una perforazione che servirà a potenziare l'impianto antincendio della galleria dell'autostrada A32, adeguandolo all'attuale normativa. Il progetto prevede una trivellazione di 160 metri in profondità, che raggiungerà il bypass tra le due gallerie che per 2,5 km attraversano la montagna. In superficie sarà costruita una vasca che raccoglierà dall'acquedotto del paese l'acqua da usare in caso di emergenza.

La popolazione teme che la perforazione possa danneggiare la sorgente chiamata "Taronet", le cui acque servono per l'irrigazione e alimentano alcune antiche fontane del paese, che rimarrebbero asciutte.
Quando sono venuti a conoscenza del progetto, gli abitanti delle frazioni di Sant'Antonio e di Sant'Anna hanno presentato in comune una petizione nella quale richiedono una maggiore tutela del patrimonio idrico del paese.
Memori degli ingenti danni provocati al sistema freatico della valle dai lavori eseguiti in passato per la costruzione delle infrastrutture, molti giaglionesi, pur riconoscendo l'importanza della sicurezza in autostrada, chiedono che tutte le precauzioni possibili siano prese perchè le conseguenze non ricadano sulla comunità. In particolare vorrebbero che al sondaggio della Sitaf venisse affiancata anche una perizia del comune.

Le fontane di Giaglione, rimarcano alcuni abitanti di Sant'Antonio, non hanno solo un valore storico e affettivo: quest'estate, quando le borgate alte sono rimaste per due giorni senz'acqua, l'unica fonte cui attingere erano proprio le fontane, come quella di Sant'Antonio, che fu costruita nel XVI secolo.
Inoltre, aggiungono Maurizio Rey e altri cittadini, se la vasca avrà bisogno di rifornimento nei mesi critici, il paese potrebbe forse risentire di una scarsità d'acqua ancora maggiore.
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[OltreRocciamelone] - Giaglione: tensioni per il nuovo scavo Sitaf

GIAGLIONE - Mercoledì si è tenuta in comune una riunione che è stata un'occasione di confronto tra l'amministrazione comunale, la Sitaf e la cittadinanza. All'ordine del giorno il progetto della Sitaf di costruire un impianto antincendio adeguato alle nuove normative, all'altezza di uno dei quattro bypass della galleria della A32 che passa sotto Giaglione.

L'esigenza di un confronto diretto era nata soprattutto dalle proteste di una parte della popolazione, che lamentava la scarsità di informazioni riguardo al progetto e che aveva espresso, anche tramite una petizione presentata in comune, la preoccupazione che i lavori della Sitaf possano danneggiare una sorgente che sgorga nelle vicinanze del futuro cantiere.

Alla riunione erano presenti i rappresentanti della Sitaf, Abbà e Marina e gli ingegneri Sandretti e Trinchero della Musinet Engineering. autori del progetto. Gli ingegneri hanno spiegato che la procedura che sarà adottata per la galleria di Giaglione è già stata messa in atto per gallerie più lunghe, come quelle di Prapontin e Cels, con risultati molto buoni per la sicurezza autostradale.
Il personale ha eseguito un sondaggio che ha raggiunto la profondità di 15 metri e che ha confermato i dati raccolti al tempo della costruzione dell'autostrada, mostrando che all'altezza di 15 metri si trova roccia sana, compatta, che quindi permette di costruire senza rischi di incontrare faglie. Anche se ciò dovesse accadere, il sistema di perforazione, mutuato dalle più avanzate tecniche di estrazione del petrolio, può avvenire solo in assenza di perdite d'acqua, e se si incrocia un deposito sotterraneo d'acqua, prima di proseguire lo si isola con del cemento.

Il progetto prevede per prima cosa la consolidazione degli 8-10 metri in superficie con iniezioni di cemento, poi avverrà la perforazione, seguita dalla messa in posa di una tubazione d'acciaio che arriverà fino alla galleria. Il tutto verrà fissato col cemento, e infine sarà costruita la vasca che raccoglierà l'acqua da usare in caso di incendio.

I giaglionesi presenti hanno però avuto da ridire sul progetto, in particolare su due punti.
In primo luogo, hanno sostenuto fermamente la necessità di ulteriori accertamenti, ritenendo insufficiente un unico sondaggio, profondo solo 15 metri su 160, per stabilire se la trivellazione possa o meno compromettere delle faglie. Hanno quindi chiesto all'amministrazione comunale di effettuare a sua volta una perizia, per essere certi che il patrimonio idrico del paese non verrà compromesso. I cittadini hanno inoltre chiesto che vengano valutati i disagi che le polveri e il passaggio dei mezzi potrebbero causare e che venga dimostrato che la trivellazione non rischi di portare in superficie del materiale uranifero.

In secondo luogo, varie obiezioni sono state sollevate sul fatto che la vasca preleverà acqua dall'acquedotto che serve il paese. Gli ingegneri e i rappresentanti della Sitaf hanno fatto notare che per legge gli impianti antincendio devono essere alimentati da una fonte giudicata inesauribile, e quella era l'unica disponibile. Inoltre, la fornitura dell'acqua alla vasca avverrà secondo condizioni precise, tali da non danneggiare la popolazione. Il pubblico ha però richiamato l'attenzione della Sitaf e dell'amministrazione su un'altra possibilità, avanzando l'ipotesi che la vasca potrebbe rifornirsi presso l'acquedotto "Supita", che da molto tempo non è più usato perchè le sue acque non sono riconosciute come potabili. Sitaf e amministrazione comunale si sono detti interessati a questa opzione, e si sono impegnati a contattare la ACEA, che gestisce le acque a Giaglione, per avere maggiori informazioni.

La questione del progetto della Sitaf, e il malcontento per i problemi legati all'acqua nel paese hanno creato notevoli tensioni. Il sindaco, al termine della riunione, ha ribadito il suo impegno su entrambi i fronti, ma si è detto pronto a dimettersi qualora i giaglionesi non lo ritengano più adatto a gestire la situazione.
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[OltreRocciamelone] - 150° Anniversario dell'unità d'Italia: Torino tricolore

TORINO - Nonostante tutto, pare proprio che il tricolore sia più forte delle polemiche. In onore del 150° anniversario dell'unità d'Italia, Torino si colora di verde, bianco e rosso. A coccarda, a foulard, a striscione e persino a cuore: in mille forme la bandiera italiana fa capolino nelle strade e nelle piazze più belle della città, si moltiplica sventolando dai balconi e dalle finestre. Un simbolo pieno di significati, rivisto con creatività, ironia e un pizzico di quello spirito romantico che molti torinesi credevano di avere perduto.
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[OltreRocciamelone] - Chambra d'Oc: il portale d'Occitania

Guardare la TV in franco-provenzale? Leggere rubriche letterarie in occitano? Oggi si può!
"Escòuta, lès, agacha" - ascolta, leggi, guarda: è il motto del nuovo portale di Chambra d'Oc, che mette le forme della comunicazione multimediale al servizio delle lingue minoritarie.
Si tratta di un sito fuori dal comune, ricco di inchieste, novità, eventi e informazioni sulle minoranze linguistiche. Recentemente rimesso a nuovo, il portale oggi ospita anche un dizionario delle varietà dell'occitano e un vasto corpus di testi editi e inediti.

 
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[OltreRocciamelone] - Torino: una capitale della formazione internazionale

Foto da eurekaos.org
Molti non lo sanno, ma Torino è un polo della formazione internazionale. Non solo la città ospita numerose organizzazioni internazionali, ma alcune di esse vi hanno creato centri dedicati appositamente alla formazione dei loro futuri funzionari.
Accanto a corsi specifici per chi già fa parte di organismi o enti di vario tipo che ha bisogno di un sapere più specialistico, esistono varie opportunità per neolaureati e giovani professionisti.

Questo è stato l'argomento di un incontro dedicato ai membri del Club Optime presso il Centro Congressi Unione Industriale di Torino il 2 febbraio. In particolare, sono stati presentati due poli di formazione internazionale:

1. Il campus ONU di Torino
2. L'ETF, agenzia dell'Unione Europea con sede a Torino.

1. Il campus ONU

Il campus ospita tre organizzazioni mondiali:

a) ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro): si occupa di diritto del lavoro, nel campus torinese ha sede il suo centro di formazione internazionale. Offre corsi, soprattutto sulle tematiche inerenti al lavoro e allo sviluppo, a professionisti e funzionari di tutto il mondo. Il centro di formazione internazionale organizza anche numerosi master e corsi post-laurea. [www.itcilo.org]

b) UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute): si occupa soprattutto di ricerca sul crimine, studia i fenomeni criminali più attuali cercando soluzioni per contrastarli. Organizza un master, varie scuole estive e seminari. [www.unicri.it]

c) UNSSC (United Nations System Staff College): college dedicato alla formazione relativa allo sviluppo economico e sociale, rivolto soprattutto a formatori, funzionari, professionisti, equipes che andranno a lavorare nei Paesi in via di sviluppo. Organizza anche corsi a distanza. Offre sporadicamente a Torino la possibilità di uno stage non retribuito. [www.unssc.org]

2. ETF

L'ETF (European Training Foundation), è l'agenzia dell'UE che si occupa di collaborazione allo sviluppo di paesi che hanno stipulato convenzioni con l'Unione Europea. Cerca di sviluppare il capitale umano di questi Paesi in via di sviluppo, mediante l'elaborazione di politiche e strumenti di formazione. Due volte all'anno lancia un bando di stage.


I giovani che vogliono intraprendere una carriera internazionale hanno diverse possibilità:

1. Svolgere un master (che però spesso ha un costo elevato).
2. Svolgere uno stage (ne esistono di retribuiti e non-retribuiti).
3. Entrare nel programma di volontariato ONU.
4. Partecipare al programma di borse di studio dell'ONU
5. Diventare JPO (Junior Professional Officer)

Spesso i master sono organizzati in collaborazione con l'Università di Torino.
Nessuno di questi percorsi offre una piena garanzia di un effettivo inserimento nelle organizzazioni. Si tratta di carriere molto difficili. Requisiti molto importanti sono esperienze lavorative precedenti nel settore d'interesse, conoscenza delle lingue, esperienze all'estero e in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Tuttavia, non bisogna lasciarsi scoraggiare: uno dei migliori requisiti è la perseveranza!

Per saperne di più:
- sito undesa
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[OltreRocciamelone] - La Bealera Granda ancora all'ordine del giorno

BUSSOLENO - L'annoso problema della Bealera Granda rimane all'ordine del giorno, in attesa di trovare una soluzione che accontenti tutti. Se ne è parlato durante l'assemblea del Consorzio irriguo dell'Inverso di Bussoleno, sabato scorso.
La presa dalla Dora che alimentava la bealera, in zona autoporto, non è più stata ripristinata dopo i lavori di costruzione dell'autostrada. Finora la bealera ha ricevuto acqua da un piccolo rio, destinato all'uso dei mattiesi, e dalla centrale elettrica di Coldimosso, che però è in grado di immettere acqua nella bealera soltanto nei periodi in cui è attiva. Doveva essere una soluzione provvisoria, e infatti pare che da quest'anno anche l'acqua in avanzo della centrale verrà a mancare, lasciando la bealera a secco.
Secondo un protocollo d'intesa firmato dall'allora amministrazione di Bussoleno (che detiene la maggior parte del corso della bealera) e la Sitaf, proprio l'azienda avrebbe dovuto occuparsi dei lavori di ripristino della presa, mentre i comuni che sono proprietari della bealera avrebbero dovuto occuparsi della manutenzione. Tuttavia, la Sitaf ha proposto di costruire un tubo, un passaggio sotterraneo per l'acqua che ai comuni pare troppo stretto e quindi troppo oneroso da mantenere. I comuni, invece, hanno proposto un passaggio a cielo aperto più costoso da costruire ma più facile da mantenere. Il consorzio ha una funzione puramente gestionale, quindi non è coinvolto in modo diretto nella questione.

All'assemblea del Consorzio era presente anche il vicesindaco di Bussoleno Fucile, il quale ha sottolineato come una delle cause di questo problema, che si trascina da quasi 20 anni, sia il fatto che il protocollo di intesa non sia scritto in termini molto chiari, dal momento che si limita ad impegnare la Sitaf a garantire l'acqua nella bealera. Ha anche annunciato che presto l'amministrazione parlerà con un delegato dell'azienda che possiede la centrale elettrica per poter disporre almeno per quest'anno dell'acqua che essa può erogare, per quanto, osservano gli utenti, si tratta di una soluzione solo parziale e non soddisfacente. Il vicesindaco ha detto anche che il comune ha partecipato ad una serie di incontri con la Sitaf, e si è attivato per presentare un nuovo progetto per ripristinare la presa. Tuttavia, la situazione minaccia di aggravarsi ulteriormente se verranno aperti i cantieri per la costruzione del TAV.

Le tensioni e i dibattiti sul problema della bealera granda sono stati particolarmente accesi e numerosi quest'estate, ma le pressioni degli utenti nei confronti di enti e istituzioni non si sono mai arrestate. Ora le rimostranze sembrano prendere nuovo vigore: pare infatti che il presidente e  il consiglio del Consorzio siano pronti a dimettersi per protesta se il prossimo anno non si sarà trovata una soluzione e la Bealera rimarrà senz'acqua.


Da un articolo di Jenny Cuk pubblicato su Luna Nuova, n. 5 anno 2011
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[OltreRocciamelone] - Le difficoltà del consorzio irriguo

BUSSOLENO - Si è tenuta sabato 29 presso il salone Polivalente l'assemblea del consorzio irriguo dell'Inverso di Bussoleno. L'assemblea, che ha rischiato di essere l'ultima per il consorzio, ha portato alla luce numerose problematiche, quali la scarsa partecipazione dei soci, la difficile collaborazione tra comune e consorzio, la questione della Bealera Granda, i problemi amministrativi e burocratici.

Nel corso dell'assemblea avrebbero dovuto essere eletti i membri del nuovo consiglio, ma non c'erano abbastanza iscritti sulla lista elettorale. Se non si fosse raggiunto il numero minimo il consorzio, nato nel 2005, sarebbe stato sciolto. Dopo un lungo istante di esitazione, tre volontari si sono fatti avanti, e la procedura dell'elezione ha potuto avere inizio. Questa situazione rispecchia un problema fortemente sentito dal presidente Angelo Tomassone, il quale ha lamentato la mancanza di interessamento, di impegno e di collaborazione tra i soci, di cui solo un quarto circa era presente. Soprattutto, sarebbe necessario l'intervento dei giovani, che potrebbero, ad esempio, aiutare a tenere puliti i canali secondari, oltre che portare nuove idee.

Anche gli uffici amministrativi competenti, a detta del presidente, non si sono prestati a sufficienza nella cura dei lavori e nella manutenzione della rete dei canali irrigui, molti dei quali versano ancora in pessime condizioni, nonostante gli sforzi del consorzio. Il vicesindaco di Bussoleno, pure presente, ha osservato che bisognerà in effetti aumentare la collaborazione tra l'amministrazione e il consorzio, e anche tra i soci, invitando tutti ad un dibattito sempre rispettoso delle posizioni altrui.

Un'altra problematica è legata all'irrigazione a pioggia. Da una parte, l'impianto già esistente presenta vari difetti che richiedono numerose riparazioni, dall'altra ci sono soci che vorrebbero un'ulteriore espansione dell'irrigazione a pioggia. In zone come Coldimosso, ad esempio. I lavori effettuati per la costruzione di infrastrutture hanno di molto ridotto le risorse idriche locali, rendendo difficile la coltivazione e mettendo a rischio anche la vita degli animali selvatici. Spinti dalla sete, animali come cervi e cinghiali scendono a bere alla Dora, e costretti ad attraversare lo stradone, molti finiscono travolti dalle auto, rischiando anche di provocare incidenti. Secondo alcuni soci del consorzio, l'irrigazione a pioggia nella parte alta del paese potrebbe contribuire a migliorare la situazione.

Il presidente ha invitato chi non si sia ancora iscritto al Consorzio a farlo, sia perchè è un'opera di pubblica utilità, sia perchè la Provincia sta creando un nuovo catasto consortile, per cui erogherà fondi solo in funzione della quantità dei terreni denunciati.

Per il momento, comunque, il consorzio continuerà ad esistere. L'ultima parte dell'iter elettiorale si svolgerà giovedì, sempre a Bussoleno.
 

Da un articolo di Jenny Cuk pubblicato su Luna Nuova, n. 5 anno 2011
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