[OltreRocciamelone] - Lou Tsamin Francoprovensal: sui passi della lingua francoprovenzale

SUSA – Il 27 giugno, nell’alba di una giornata di sole, il gruppo di camminatori dello Tsamin Francoprovensal ha cominciato il suo lungo viaggio per i monti italiani, francesi e svizzeri.
Dove corre il loro cammino, l’aria pura delle montagne si colora di parole. Parole antiche, mai dimenticate. Parole che questi viaggiatori vogliono vive.

Gli otto componenti della spedizione fanno parte dell’associazione Chambra D’Òc e della sua sessione francoprovenzale chiamata Tsambra Francoprovensal. Occitani e Francoprovenzali si sono uniti per contribuire alla conoscenza della lingua francoprovenzale, in un itinerario ricco di storia e tradizione, ma anche di grande bellezza dal punto di vista paesaggistico.

Il sindaco Gemma Amprino ha salutato i camminatori al castello di Susa: “Sono felice e onorata che Lou Tsamin Francoprovensal parta da Susa e a Susa ritorni”.
Hanno accompagnato i viaggiatori gli uomini del soccorso alpino di Susa, e più di trenta persone unite dall’amore per una lingua che sentono come parte integrante della propria identità culturale. Anche per le prossime tappe sono attesi numerosi partecipanti, attratti dalla possibilità di scambiare le proprie storie e dal fascino della montagna.
Lasciata Susa dopo un paio di canti “inaugurali”, il gruppo si è diretto a Novalesa e di lì ha proseguito per il Moncenisio, dove è giunto nel tardo pomeriggio: una camminata di 16 km per 1250 m di altitudine.

Marco Rey, responsabile della Tsambra, spiega: “L’itinerario, lungo 500 km, tocca i luoghi dove è ancora viva la parlata franco-provenzale. É un percorso ad anello, un giro simbolico dell’area francoprovenzale, che è molto più ampia. Abbiamo scelto una delle zone più belle d’Europa. Inoltre Susa, coi paesi limitrofi, è una delle roccaforti del francoprovenzale. La partecipazione della gente è notevole: sabato, alla festa al castello di susa per l’inizio dello Tsamin, c’erano più di 400 persone. Tutti i giorni saremo ricevuti da comuni e associazioni locali. Faremo delle veillées, delle veglie in cui le persone ci racconteranno del loro paese e della loro tradizione”.

Una linguista, Teresa Geninatti, raccoglierà le testimonianze per registrare le varianti e per trovare alla fine un sistema di scrittura unificato. Verrà compilato un diario di viaggio, che al termine del percorso potrà diventare un libro e che giorno per giorno viene pubblicato sulla pagina facebook dello Tsamin, grazie a Marzia Rey. Inoltre, la documentarista Elisa Nicoli gira video che diventeranno un documentario. Già il primo giorno sono state realizzate molte interviste in francoprovenzale.

 Questi viaggiatori dello Tsamin Francoprovensal non vogliono vivere nel passato, ma vogliono che il passato faccia parte del loro futuro. Non sfuggono all’innovazione, ma con essa trasmettono la loro tradizione. Detta in francoprovenzale, la frase “Vou éspètèn a la tapa d’eummeun”, vi aspettiamo alla tappa di domani, assume un nuovo significato.




Per ascoltare l'intervista a Marco Rey prima dell'inizio del cammino, clicca [qui].



Per ascoltare l'intervista a Peyre Anghilante al termine della prima tappa, clicca [qui].



Da un articolo di Jenny Cuk pubblicato su Luna Nuova n.49 anno 2010.
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